Le arti luogo d'incontro
La bellezza del Sacro nell’arte
In dialogo con Silvia Ranzi
a cura di Antonella Fusco
Silvia Ranzi è stata curatrice della Mostra “Piante, erbe e fiori nella Bibbia – XX edizione”-Collettiva del ciclo Il Sacro nell’Arte, svolta nella Sala dell’Annunciazione del Convento SS. Annunziata dei Frati Servi di Santa Maria in Firenze. Ci può illustrare la prerogativa culturale della manifestazione?
Recentemente, con allestimento delle opere nel Chiostro Grande della Basilica della SS. Annunziata in Firenze, Santuario Mariano dall’Effigie miracolosa cuore della Fiorentinità, grazie all’ospitalità dell’Ordine dei Servi di Maria nella figura del Priore Fra’ Alessandro Maria Greco, ha avuto luogo la Rassegna di Arti visive, indetta dall’ANLA/Onlus Consiglio Regionale Toscana, che ha raggiunto il traguardo del Ventennale con 29 artisti partecipanti. La prerogativa culturale della manifestazione è stata convocare gli artisti su un tema Biblico, scelto da Fra’ Eliseo Maria Grassi dell’Eremo di S. Pietro alle Stinche, su cui si sono misurati i talenti espressivi di ciascun artefice nella resa ideativa ed esecutiva dei motivi ispiratori sulla base delle preziose varietà delle poetiche stilistiche tra Figurazione ed Astrazione al servizio del Trascendente. Varie le tecniche usate: pittura ad olio, acrilico, acquerello, grafica, fotografia. Nella Sala dell’Annunciazione del Convento si è svolta l’Inaugurazione con interventi della Presidente ANLA Toscana Fiorenza Ciullini, del Presidente nazionale Edoardo Patriarca, del direttore della rivista “Esperienza” Antonello Sacchi, della Vicesindaca del Comune di Firenze Alessia Bettini.
La Bibbia rappresenta un prezioso compendio – con novero da parte degli studiosi da 90 a 200 specie – sulle presenze ed usi nell’antichità di piante, erbe e fiori con proprietà agricole, nutrizionali e speziali, caricandosi di significati sapienziali legati alla simbologia mistica nell’Economia della Salvezza, presentando nessi con le parabole, gli insegnamenti evangelici del Messia nelle trame dei versetti, salmi ed episodi narrati nel Vecchio e Nuovo Testamento. Il Regno plurimo delle varietà vegetali, arboree, arbustive, floreali per germinazione ed accrescimento, si carica di valenze metaforiche e teologiche dominate dal richiamo irriducibile, in tempi di criticità climatiche, all’ecosostenibilità ambientale ed integrale nella dimensione dell’universalità creaturale, solidale e fraterna per la tutela della Casa Comune, nell’era di un’economia planetaria globale, come si evince dalla Lettera Enciclica “Laudato si’” (2015) di Papa Francesco. Firenze, fondata dai romani nel 59 a.C. denominata Florentia, la città dei fiori, riporta nel suo gonfalone l’immagine dell’iris rosso su fondo bianco, rendendo emblematico il legame con la specie botanica del Giglio, portato dall’Arcangelo Gabriele – simbolo della purezza, innocenza e castità – alla Vergine: “Ecce ancilla domini” nell’Incarnazione del Verbo di Dio in Cristo, 25 marzo, esordio della Primavera al tempo del risveglio della natura e presente nelle rinomate Annunciazioni, dal ʾ300 al ʾ500 di Simone Martini, Filippo Lippi, Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli.
Bellezza e meraviglia, quando la sensitività diviene sensibilità, sguardo d’anima che va oltre
Dal Vecchio al Nuovo Testamento la varietà della Botanica si intreccia con le dinamiche dell’Economia della Salvezza per il Genere umano: le foglie di fico con cui i Progenitori dopo la disobbedienza intrecciano cinture per coprire le nudità; con il legno resistente del cipresso Noè costruisce l’Arca che gli permetterà di salvarsi dal Diluvio Universale; il ramo d’ulivo diviene simbolo di Pace nel becco della colomba sul far della sera. Il cesto di papiro accoglie e salva Mosè bambino sul Nilo; il roveto ardente si tramuta in Teofania dell’Eterno; il cedro del Libano, emblema di grandezza, nobiltà e forza, è presente nel Tempio di Gerusalemme; il mandorlo è considerato “albero profetico” perché il primo a fiorire; sul sicomoro sale Zaccheo, piccolo di statura, per vedere e incontrare Gesù. La vite ed i tralci, il vino nel calice della salvezza, rappresentano l’alleanza Eucaristica, fecondità, benessere e benedizione, verso il Sacrificio ultimo del Cristo; il cardo è l’analogia del Santo timor di Dio, l’inizio di ogni Sapienza. Il frumento e la zizzania quali metafore del seminare la parola di Dio, Pane che dà vita, il cui raccolto incontra la minaccia di chi la sperpera; i rami delle palme da parte della folla accolgono l’ingresso di Gesù in Gerusalemme: regalità, trionfo e pace; sulla collina del Getsemani nell’orto degli ulivi avviene l’orazione del Cristo prima del martirio. La rosa “regina dei fiori” è simbolo dell’Amore che vince su tutto e nel suo candore senza macchia evoca la Carità verginale di Maria. Emblematica nell’iconografia dell’Annunciazione la purezza ed innocenza del giglio offerto dall’arcangelo Gabriele a Maria quale annuncio di Maternità divina, nel risveglio primaverile della Natura. Gli Artisti aderenti hanno misurato i loro talenti espressivi con uno scenario Biblico ricco di motivi ispiratori e finalità icastiche nel richiamo all’ ”Ecosostenibilità ambientale” nella spiritualità evocativa dell’Oltre, realizzando opere che attestano, per ideazione ed esecuzione, la versatilità e preziosità delle rese stilistiche nella dimensione del Trascendente.
sito promosso dall'Ufficio Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Benevento per favorire il dialogo e il confronto tra componenti sociali e realtà ecclesiali presenti sul territorio, per far emergere notizie buone e vere che contribuiscano all'edificazione del Regno di Dio.