Estate periodo di ferie, mare – monti, periodo di vacanze. Le città si svuotano e la solitudine, il silenzio, la pace, la tranquillità fanno da padroni. I più giovani vanno a godersi le meritate quanto sognate vacanze, lasciando, spesso, gli anziani soli, privi di aiuto, assistenza, compagnia. Nella Messa in San Pietro per la terza Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si è celebrata alla fine di luglio, Papa Francesco ha richiamato l’attenzione “a vigilare perché nelle nostre vite e nelle nostre famiglie non vengano emarginati i più anziani “. In particola nell’omelia della domenica il Papa si è soffermato sulle relazioni fra giovani e meno giovani, da coltivare e da far crescere. Gli anziani sono depositari delle nostre tradizioni e sono da guida, esempio ed ausilio ai piu giovani in una società sempre più tecnologica e globalizzata. E guardando al mondo di oggi, quindi, Papa Francesco ha esortato ad avere maggior cura e rispetto degli anziani, a non dimenticarli, a non abbandonarli. Ha detto testualmente : “Stiamo attenti , in questo periodo dell’anno, che le nostre città affollate non diventino dei concentrati di solitudine; non succeda che la politica chiamata a provvedere ai bisogni dei piu fragili, si dimentichi proprio degli anziani, lasciando che il mercato li releghi a scarti improduttivi. Non accada che, a furia di inseguire a tutta velocità i miti dell’efficienza e della prestazione , diventiamo incapaci di rallentare per accompagnare chi fatica a tenere il passo”. Papa Francesco ha indicato, infine, la mission degli anziani ovvero quella di indicare ai giovani la via giusta facendo tesoro della propria esperienza. E a ben riflettere gli anziani e i più giovani hanno molte cose in comune, più di quanto si possa pensare. Gli anziani hanno alle spalle una vita, molto spesso, non sempre facile, non sempre felice e spensierata come potremmo averla noi oggi. Noi abbiamo la tecnologia , frutto del progresso, internet, i social network; loro invece avevano carta, penna, coraggio e determinazione, quella che forse spesso oggi manca ai giovani . Quindi, dovremmo imparare ad ascoltare di più loro e fare maggiormente attenzione a quello che ascoltiamo da loro per apprendere al meglio cose che potrebbero servire a noi in un domani. Noi viceversa possiamo insegnare a loro nuove conoscenze magari più moderne. Da tutti si impara e da tutti si può apprendere qualcosa di nuovo, ci vuole però sempre rispetto l’uno dell’altro. Bisogna mantenere massimo rispetto per le persone che hanno avuto un passato forse difficile e sicuramente differente rispetto al nostro e che hanno vissuto esperienze differenti in un contesto meno agevolato rispetto a quello che possiamo vivere noi al giorno d’oggi. Queste considerazioni rappresentano i sentimenti veri di solidarieta’ e fratellanza che uniti a quello della tolleranza devono accompagnare nel corso degli anni le generazioni piu giovani ed il loro atteggiamento verso gli anziani. Questo è il vero progresso, sviluppo; questa è l’armonia della creazione.
Giovani e meno giovani , persone piu fragili e meno fragili che si prendono per mano ed insieme, con dignita’, colorano l’universo dando un senso al creato di nostro Signore.Non dimentichiamoli e se possiamo portiamoli con noi in vacanza; con loro la vacanza sara’ sicuramente piu bella e serena e forse ci riposeremo di più ed anche meglio.
Francesco Parente
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