COMUNICATO CONGIUNTO – Associazioni cattoliche (*)
Desideriamo riaffermare brevemente il nostro convincimento,
in nome del quale ci sentiamo spronati a dare il nostro fattivo contributo
nella società attuale, per la costruzione di una rinnovata convivenza civile
improntata sul profondo rispetto di ciascun essere umano, soprattutto se debole
e vulnerabile…
Pubblichiamo il testo integrale del comunicato congiunto diffuso dalle associazioni d’ispirazione cattolica sull’eutanasia:
1. In vista dell’imminente decisione della Corte
Costituzionale sul tema del fine vita, chiediamo che il Parlamento, consapevole
delle proprie responsabilità istituzionali, eserciti pienamente e
tempestivamente la propria funzione legislativa in materia.
Dal canto nostro, desideriamo riaffermare brevemente il
nostro convincimento, in nome del quale ci sentiamo spronati a dare il nostro
fattivo contributo nella società attuale, per la costruzione di una rinnovata
convivenza civile improntata sul profondo rispetto di ciascun essere umano,
soprattutto se debole e vulnerabile.
2. Riconosciamo che ciascuna vita umana individuale è un
bene in se stessa, al di là delle circostanze che di fatto segnano la sua
parabola esistenziale; la peculiare dignità umana che contraddistingue ogni
singola persona, dal primo istante della sua esistenza fino alla morte,
accomuna la famiglia umana e ci rende tutti uguali in valore.
Riconosciamo, di conseguenza, che per ogni essere umano
sussiste il dovere morale di prendersi cura della vita e salute propria e
altrui, in un clima di solidale reciprocità.
3. Abbiamo piena consapevolezza del fatto che, talora,
malattia e sofferenza irrompono in modo inarrestabile nel nostro cammino,
“ferendo” in profondità la nostra storia personale e ponendo sulle nostre
spalle pesi estremamente gravosi.
Siamo convinti che, specialmente in tali circostanze, la
persona che sperimenta “vulnerabilità” abbia diritto a non rimanere sola col
proprio carico umano, ma debba ricevere dalla comunità (nella misura delle
responsabilità proprie di ciascun ruolo) ogni aiuto necessario per curare la
malattia e lenire la sofferenza, in nome del legame di solidarietà e comunanza
coessenziale al nostro stesso “essere umani”.
4. Consideriamo che, pur giovandosi di un continuo ed
auspicabile progresso, la medicina attuale applicata ai casi clinici concreti
talora mostri dei limiti insuperabili in ordine alla guarigione; in tali casi,
con convinzione piena, riteniamo doveroso per il medico astenersi
dall’insistenza in trattamenti che, di fatto, si dimostrassero clinicamente
inefficaci o sproporzionati.
5. In particolare, desideriamo richiamare e rilanciare
l’urgente esigenza di aumentare sforzi e risorse per una
maggiore implementazione delle cure palliative, in grado di assicurarne
l’effettiva fruibilità su tutto il territorio nazionale per le persone che ne
hanno necessità, come del resto sancito dalla legge 38/2010.
6. Con altrettanta convinzione, nella nostra società spesso
connotata da forme di utilitarismo ed efficientismo, rifiutiamo senza
tentennamenti ogni “logica di scarto” tendente a considerare le persone
insolubilmente segnate dalla malattia o da altre vulnerabilità (età avanzata,
disabilità, patologie psichiatriche, ecc…) come una sorta di “peso infruttuoso”
per la comunità, tanto da ritenere opportuno ridurre (o addirittura annullare)
risorse ed ausilii a loro vantaggio, a prescindere dai loro effettivi bisogni.
7. Alla luce di ciò, desideriamo infine esprimere
congiuntamente il nostro più fermo rifiuto di ogni atto di eutanasia, in tutte
le sue forme e modalità, ovvero di ogni scelta intenzionale e diretta
finalizzata ad anticipare la morte allo scopo di interrompere ogni sofferenza.
Siamo infatti convinti che la malattia, il dolore e la sofferenza, nella loro
cruda e gravosa realtà, esigano una risposta autenticamente “umana”, costruita
sull’amore, sulla condivisione e sul servizio, oltre che sull’ausilio della
migliore medicina; mai esse meritano di ricevere come risposta la sbrigativa e
fuorviante violenza dell’eutanasia, umanamente falsa, lesiva dell’integrità
della vita e offensiva della dignità umana.
8. Guardiamo con estremo favore alla recente presa di
posizione pubblica da parte delle Federazioni degli Ordini dei medici e degli
Infermieri, che considerano il proprio coinvolgimento in eventuali pratiche
eutanasiche in piena ed inaccettabile contraddizione con le finalità e i valori
originari dell’arte medica, espressi e confermati nei vigenti codici
deontologici di categoria.
Guardiamo con uguale favore ad altre iniziative e prese di
posizione che condividano la nostra prospettiva valoriale.
9. Auspichiamo pertanto che una simile violazione della vita
umana, quale è l’eutanasia, non debba mai trovare avallo e giustificazione
nell’ordinamento giuridico del nostro Paese.
A tale proposito, fin da ora invitiamo le persone che
fossero interessate all’evento del prossimo 11 settembre, a Roma, per una giornata
di riflessione e approfondimento di queste tematiche (maggiori dettagli
verranno diffusi quanto prima).
(*) Associazione Scienza & Vita – Forum delle
Associazioni Familiari – Movimento per la vita – Associazione Medici Cattolici
Italiani – Forum Associazioni Socio-Sanitarie – Associazione Italiana Psicologi
e Psichiatri Cattolici
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