Costruire un’economia
forte per un Sannio libero. E’ stato questo il tema della tavola rotonda
organizzata nell’ambito della XII edizione di “CIVES – Laboratorio di
formazione al bene comune” e tenutasi venerdì presso il Centro di Cultura “R.
Calabrìa”.Davanti ad un folto pubblico
fatto di studenti e persone impegnate sono intervenuti: Giuseppe Marotta Direttore DEMM Università del Sannio, Filippo Liverini
Presidente Confindustria Benevento, Mario Melchionna Segretario Generale
CISL IrpiniaSannio, Pasquale Orlando Coordinatore “Risorsa Mezzogiorno”.
Nell’introdurre la tavola rotonda Ettore Rossi, Direttore
dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento, ha
spiegato: “Con il contributo di alcuni importanti attori locali, intendiamo
focalizzare la questione di come fare in modo che l’economia del Sannio possa
diventare “forte” per rendere il nostro territorio “libero”, con un esplicito
richiamo alle categorie fondamentali del pensiero sturziano. Questo obiettivo è
da realizzare nell’ottica di uno spirito cooperativo e in una convergenza di
interessi che unisca, appunto, le diverse parti della società. E’ tempo,
quindi, di costruire per le nostre aree interne una nuova rappresentazione e
narrazione che non le descriva più come contesti tagliati fuori dai flussi
della modernità, ma come luoghi di nuove opportunità in cui innescare processi
di protagonismo dal basso e di attivazione vera delle comunità per costruire
inediti progetti di vita e di sviluppo”.
Il Prof. Marotta ha evidenziato tre criticità dell’economia
sannita: “Un primo elemento di debolezza è la demografia, perché perdiamo ogni
anno 1400 persone, cioè un paese che scompare; aumenta quindi il tasso di
senilizzazione con una popolazione fatta sempre più da anziani, mentre i
giovani con un titolo di studio completo vanno via. Un secondo elemento di
criticità è la fragilità delle strutture produttive, con la prevalenza di
imprese di piccole dimensioni a carattere familiare, non solo nel settore
agricolo. Il terzo aspetto fa riferimento al deficit infrastrutturale; pensiamo
al fatto che ancora oggi alcuni paesi della provincia non sono adeguatamente
collegati al capoluogo. E questi sono aspetti che limitano lo sviluppo”.
Il Presidente di Confindustria Benevento Liverini ha
ricordato che “la nostra provincia partecipa al PIL regionale solo per il 4%,
mentre gli occupati nel Sannio sono 90mila. La nostra provincia ha perso 13mila
posti di lavoro in 10 anni. Per quanto riguarda i NEET la provincia di
Benevento si colloca al 90° posto su 107 con un tasso pari al 33%.”. Il
rapporto tra imprese e abitanti è alto, segno che molti tentano di mettere su
delle piccole iniziative imprenditoriali per superare le difficoltà legate
all’assenza di lavoro. “Oggi tante progettualità – ha sostenuto Liverini –
spingono per riconsiderare in termini positivi la possibilità di fare impresa.
Quello che conta è la volontà del singolo”.
Per Mario Melchionna Segretario della Cisl IrpiniaSannio la
situazione della provincia di Benevento descrive un bollettino di guerra, con
la disoccupazione giovanile al 57%. L’esponente sindacale ha lanciato anche
qualche monito: “Sta per passare la legge sull’autonomia differenziata per la
quale i nostri problemi di meridionali saranno triplicati. Si rischia di
togliere il presente ad interi nuclei familiari. In Campania entro il 31
dicembre del 2019 bisogna spendere 649 milioni di euro di fondi europei e mi
chiedo se siamo in grado di spenderli”.
Pasquale Orlando coordinatore di Risorsa Mezzogiorno a proposito della questione demografica che
caratterizza il territorio ha affermato: “Le nostre comunità devono essere
ruscelli e non pozzanghere. Stiamo perdendo i trentenni e i quarantenni e a
causa di questo manchiamo di innovazione. Oltretutto molte iniziative di
sviluppo locale non sono andate a buon fine. Abbiamo stupendi paesi con i
pavimenti di porfido ma deserti”.
Sul piano delle opportunità il Prof. Marotta ha evidenziato
l’enorme valenza del nostro settore agroalimentare. Esso è considerato
strategico a livello europeo, riferendosi a tutti quei cibi che hanno un legame
stretto con il territorio. “Rispetto a questo ambito bisogna però fare uno
sforzo organizzativo. Aggiungo che il riconoscimento di città europea del vino conseguito
dai nostri cinque comuni potrà favorire un flusso rilevante di turisti. Un
altro aspetto positivo sul piano turistico è il recupero dei treni storici. Per
il Sannio è importante valorizzare le risorse non delocalizzabili per farle
diventare valore economico”.
Tra le opportunità che potranno sostenere lo sviluppo del
Sannio il Direttore del DEMM ha richiamato il riconoscimento di zona economica
speciale dell’area ASI e soprattutto l’infrastruttura rappresentata dalla linea
ad alta capacità Napoli Bari, che rappresenterà una metropolitana veloce
soprattutto per il nostro collegamento con il capoluogo di regione. “Secondo la nostra analisi d’impatto – ha
spiegato il docente dell’Unisannio – questa infrastruttura porterà al Sannio un
3% di demografia in più, in quanto potrà permettere a tante persone di lavorare
nelle grandi città e poi vivere qui. Voglio rimarcare anche che la provincia di
Benevento ha il miglior indice di qualità istituzionale sia in Campania che in
tutto il Mezzogiorno”.
Anche Liverini in conclusione ha manifestato ottimismo ed
auspicato che le aziende del territorio aprano le porte ai giovani “per portare
la loro professionalità, per esempio, nell’export”. Nello stesso senso
Melchionnna che si è detto convinto che “possiamo fare del Sannio un gioiello e
gli attori di questo risultato dobbiamo essere noi”.
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