Più di cinquanta giovani under 40, alcuni soci di cooperative di comunità, altri animatori di comunità del Progetto Policoro provenienti da tutte le diocesi della Campania ed una ventina di uomini e donne di diverse fasce d’età legati al mondo del Terzo settore. È il profilo di coloro che hanno aderito al percorso formativo “Cooperazione di comunità per il Sud – progettualità, competenze, territorio” svoltosi nel borgo medioevale di Campolattaro, in provincia di Benevento. Ad organizzare l’evento Confcooperative Campania, attraverso Confcooperative Habitat regionale, la diocesi di Benevento – Ufficio per i problemi sociali ed il lavoro, in collaborazione con il comune di Campolattaro, la cooperativa sociale di comunità Cives Campolattaro e Fondo Sviluppo.
“Ci piaceva l’idea di lanciare da questo
borgo la scommessa di una scuola per la cooperazione di comunità per il Sud e,
più in generale, di una scuola di pensiero nel Mezzogiorno per la imprenditoria
cooperativa. Momenti del genere servono a creare relazioni, scambi di visioni,
a fare il pieno di energie positive e di stimoli e pensiamo di essere riusciti
nel nostro intento” spiegano Antonio Borea, presidente Confcooperative Campania
ed Ettore Rossi, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro
della diocesi di Benevento.
“Le cooperative di comunità rappresentano un
modello di innovazione sociale grazie al quale i cittadini diventano, allo
stesso tempo, produttori e fruitori di beni e servizi, in sinergia con le
istituzioni, le associazioni e le imprese di un determinato territorio. Esse
stanno germogliando nelle aree interne o nei piccoli comuni su iniziativa di
giovani e meno giovani che non si rassegnano all’idea di andar via dai propri
territori e rivoluzionano l’idea dell’abitare” ha spiegato Antonio Gesummaria,
presidente Confcooperative Habitat Campania. Lo hanno testimoniato anche i soci
delle diverse cooperative di comunità che hanno illustrato la loro esperienza:
la cooperativa sociale di comunità Icare, la cooperativa di comunità Civitas e
la cooperativa sociale di comunità Cives Campolattaro, tutte nella rete di
Confcooperative Campania. Sulla stessa scia la testimonianza dei quattro
professionisti di Priverno, in provincia di Latina, che hanno raccontato il
progetto dell’albergo diffuso e del turismo esperienziale.
Intanto, attende il via libera del Consiglio
regionale della Campania la bozza di legge sulle cooperative di comunità: un
lavoro che Confcooperative ha seguito da vicino, presentando anche emendamenti,
e che potrebbe costituire il binario giusto sul quale incanalare tante
esperienze che nel tempo sono nate spontaneamente dal basso, come ha spiegato
Maria Ricchiuti, consigliere regionale della Campania, intervenuta ai lavori,
aperti con i saluti istituzionali di Pasquale Narciso, sindaco di Campolattaro.
Lo sviluppo della cooperazione di comunità si
lega a doppio filo ai piccoli comuni, di cui è in prevalenza composta l’Italia.
Questo legame lo ha illustrato Tino Iannuzzi, relatore della legge nazionale
158 del 2017 Piccoli comuni. L’essenza della cooperazione di comunità sta nella
riscoperta stessa del concetto di collettività, con le sue sfide, le sue
problematiche, ma anche le sue soddisfazioni, ha spiegato Giovanni Teneggi,
responsabile Confcooperative Nazionale per la cooperazione di comunità. Teneggi
ha coinvolto tutti gli iscritti in due laboratori che hanno messo i
partecipanti in relazione con casi progettuali.
Sul bisogno di riconnettersi con la comunità
si sono espressi S.E. Mons. Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento e Don
Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale CEI per i problemi sociali e il
lavoro, mentre Giovanpaolo Gaudino, presidente Confcooperative Federsolidarietà
Campania ha riflettuto sulla progettazione sociale e sul ruolo di estrema
responsabilità che ricopre chi si occupa di progettare a partire dalla propria
realtà cooperativa per aprirsi alla comunità e ai suoi bisogni. Un processo
complesso, che richiede tecnica e visione, nonché la capacità di saper mutare
prospettiva, mettendosi in gioco.
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